Le pensioni domani: chi pensa prima, arriva prima.

Il 2020 ce lo ricorderemo a lungo, sperando di esserci lasciati il peggio alle spalle e i posteri molto probabilmente lo leggeranno sui libri di storia.

La vita però continua, c’è un presente da vivere e un futuro tutto da scrivere.

Nonostante le difficoltà di una crisi economica che deve ancora manifestare i suoi peggiori effetti, stiamo tornando alla normalità a piccoli passi. Con l’estate ormai alle porte, i ristoranti, seppur lentamente, stanno tornando a riempirsi e nelle località turistiche fioccano le prenotazioni, segno che

alla qualità della vita non si rinuncia, quasi fosse un diritto acquisito.

La Commissione Europea, per mezzo di Eurostat ci dice che in base al “principio 15” del pilastro europeo dei diritti sociali, i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi in pensione, hanno diritto a una prestazione previdenziale commisurata ai loro contributi versati che e garantisca un reddito adeguato.

Tutto corretto, se non fosse che i dati pubblicati sempre da Eurostat ci dicono che la popolazione sta progressivamente invecchiando: attualmente gli over-60 stanno aumentando di due milioni l’anno, il doppio rispetto a vent’anni fa.

I bassi tassi di natalità, uniti ad un aumento della longevità, renderanno difficile il rispetto del “principio 15” in tutta Europa.

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Italia: quale futuro ci aspetta?

In Italia il problema è ben più grave, in quanto le pensioni attuali sono quasi esclusivamente retributive e assieme al Lussemburgo sono le più elevate in Europa. Il nuovo metodo di calcolo, che quantificherà la pensione totalmente in base ai contributi versati, andrà a regime non prima del 2040.

Cosa si intende per “andare a regime”?

Oggi con il metodo retributivo, un lavoratore va in pensione con una prestazione di circa il 70% della retribuzione lorda. Con il metodo contributivo le prestazioni potrebbero ridursi di oltre il 20%, con il risultato di avere corrisposto circa il 50/60% della retribuzione lorda.

Chi pensa prima, arriva prima

Per poter mantenere nel tempo un tenore di vita adeguato, il risparmiatore italiano deve compiere un grande balzo culturale e passare dalla scelta d’investimento, alla pianificazione finanziaria, puntando a risolvere i bisogni finanziari che il percorso della vita riserva.

Per ciò che concerne la previdenza è necessario trasferire un pezzetto di ricchezza finanziaria dalla disponibilità di oggi a quella di domani.

Le soluzioni sono molteplici, da quelle finanziarie a quelle assicurative, ognuna con le proprie caratteristiche e peculiarità. Affidarsi ad un bravo professionista vuol dire mettersi nelle condizioni di pianificare il patrimonio nel tempo, perché la pianificazione finanziaria è sempre un buon progetto.

Davide-Maso_Consulente

Sono Davide Maso

Esperto di finanza e tutela del patrimonio

Aiuto imprenditori e professionisti ad investire e tutelare il proprio patrimonio.

Leggi (gratuitamente) il mio libro “Lascia la tua impronta” – Spunti e riflessioni sul passaggio generazionale.