Per consigli sulla gestione della tua riserva economica, affidati ad un professionista del settore in grado di ascoltare e assecondare le tue necessità.

Abbiamo visto la scorsa volta quanto importante sia la pianificazione finanziaria seguendo poche ma significative regole.  Spesso, le persone si affacciano al mondo degli investimenti andando a caccia di risultato economico. Tradotto, si rivolgono al proprio interlocutore e pongono la seguente domanda:

Dispongo di questa cifra che vorrei togliere dal conto corrente. Se la investo quanto mi rende?”.

A questa domanda si da seguito ad una miriade di proposte dove l’investitore è chiamato poi a scegliere cosa fare.

Come gli imprevisti della vita possono modificare la percezione e il risultato dell’investimento. Ma il problema non è investire ma come si investe…

Fino a qui tutto fila liscio. Poi il tempo, come si sa scorre; capitano gli imprevisti in famiglia, come l’acquisto di un’automobile, la ristrutturazione della casa, ecc, in corrispondenza dei quali ci si reca nella propria banca – o interlocutore che sia – e si chiede lo smobilizzo di tali somme per necessità.

A volte le condizioni di mercato sono favorevoli e quindi non succede nulla, spesso invece queste necessità capitano in corrispondenza di momenti turbolenti di mercato ed è in queste particolari situazioni che emerge la criticità, cioè si scopre che il valore dell’investimento è nettamente inferiore a quanto corrisposto inizialmente.

E qui le considerazioni sono purtroppo sempre le stesse: “ho preso una fregatura”, “lo sapevo che sarebbe andata a finire così”, “le banche sono tutte uguali” e chi più ne ha, più ne metta.

Non inseguire il miglior risultato oggi, pensa al futuro e al tempo che scorre

Quando si fa una scelta d’investimento la differenza sostanziale è sempre tra il prodotto da fare, perché a caccia del miglior risultato possibile, e il bisogno che si ha o che si potrebbe avere nel corso del tempo che scorre.

Gli insegnamenti della Piramide della pianificazione finanziaria: il giusto approccio che dovrebbero avere i consulenti finanziari

Cosa fare quindi? Prendete in considerazione la “Piramide della pianificazione finanziaria” o dei bisogni finanziari:

Questo modo di essere operativi nella scelta dei propri investimenti fa tutta la differenza del mondo, come anche le domande che l’interlocutore dovrebbe porre all’investitore prima di consigliarlo nelle scelte, ossia: “com’è composto il suo portafoglio investimenti?”, “Ha delle spese in programma nei prossimi 12-24 mesi. Se si quali e per quale cifra?”, “Immaginando di andare un po’ più in la nel tempo, per quale motivo sta risparmiando? Lo studio dei figli, l’acquisto di una casa per se o per i figli?”. Queste sono alcune delle domande che dovrebbero essere poste prima di elaborare i vari consigli.

Vi trovate in questa categoria di persone? La necessità è scavare, scavare e scavare insieme al cliente, per aiutarlo a comprendere quali potrebbero essere eventuali bisogni oppure cosa potrebbe accadere nel tempo.

Suddividere quindi le proprie somme seguendo questo schema, porterebbe una gestione ordinata sia in presenza sia in assenza di un eventuale imprevisto. L’azione più opportuna da fare è sempre quella di un’attenta analisi complessiva della propria situazione investimenti e da qui partire con delle scelte precise.

La gestione della riserva economica: quali sono gli strumenti più adatti

Per quanto riguarda questo particolare argomento, ossia la gestione della liquidità o riserva economica, la si può risolvere in questo modo: nel conto corrente si lascia quella disponibilità relativa fabbisogno mensile della famiglia, magari maggiorata per una maggiore tranquillità psicologica, ma necessariamente il livello successivo della piramide deve essere composto da una disponibilità liquidabile velocemente, che non risenta di particolari oscillazioni in caso di momenti turbolenti e che dia tranquillità.

Quali sono gli strumenti più adatti? Sono i conti deposito, i depositi a tempo, i fondi comuni o comparti di sicav monetari, ossia con portafoglio titoli di breve durata, i bot, gli etf monetari e altri strumenti ancora.

Comincio quindi a mettere un po’ di ordine nel mio risparmio. Comprendo che mi sto creando una riserva economica in caso di imprevisto, oppure in caso di una spesa programmata. Comprendo anche che risolto questo importante aspetto, posso proiettare parte della mia disponibilità verso altre scelte, con prospettive migliori e caratteristiche diverse, ma lo faccio con ordine e consapevolezza.

La differenza quindi non la fa il prodotto, ma la conoscenza dei bisogni e se i bisogni non li conosco o non mi sono chiari, devo investire in un professionista che mi aiuti a scovarli e a comprenderli nel migliore dei modi possibile.

Per consigli sulla gestione della tua riserva economica, affidati ad un professionista del settore in grado di ascoltare e assecondare le tue necessità. Io, nel corso della mia esperienza, ho sempre posto le persone al centro di ogni progetto finanziario, allo scopo di proteggerle e di proteggere le loro famiglie.

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